Firenze - Galleria Palatina 08 marzo 2014 - 23 marzo 2014 la Redazione L’esposizione propone, tutti insieme, tre dipinti permanentemente in mostra nella Sala Verde degli Appartamenti Reali, e altri tre conservati nei depositi della Galleria Palatina e poco noti. L’occasione nasce dalla presentazione del recente restauro, di cinque di essi, finanziato con fondi del Polo Museale fiorentino, dove protagoniste sono figure femminili, nella giornata dedicata alle donne. Da segnalare che, nel periodo della mostra, è previsto un programma di visite introduttive all’esposizione a cura del personale interno della Galleria; queste si terranno, dal martedì al venerdì, alle 12.30 e alle 17; il sabato e la domenica le visite raddoppieranno e sono previste alle 10.30, alle 12.30, alle 15 e alle 17. I DIPINTI DI NATTIER Jean-Marc Nattier (Parigi 1685-1766) è l’autore dei ritratti di Enrichetta di Francia come Flora e di Adelaide di Francia come Diana, figlie del re di Luigi XV e di Maria Leszczyńska, dipinti rispettivamente nel 1742 e nel 1745. I dipinti originari, conservati a Versailles, furono replicati dal pittore stesso per essere donati a Luisa Elisabetta, sorella gemella di Enrichetta, andata in sposa all’infante don Filippo di Spagna. Quest’ultimo nel 1748 fu nominato duca di Parma, trasferendosi in quella città dalla Spagna e portando con sé i due dipinti, oltre a un terzo (il Ritratto di Maria Leszczyńska, madre delle fanciulle) attribuito a Charles van Loo (Nizza 1705-1765) e bottega, presente in esposizione ma non facente parte di quelli restaurati. Lo stile dei ritratti di Nattier riflette il gusto della corte di Luigi XIV, il “Re Sole” e del suo successore Luigi XV, in un epoca e in un contesto storico che esaltavano la bellezza femminile e il ruolo delle donne nella società del tempo, celebrandole attraverso figure mitologiche. I DIPINTI DI BELLUCCI Antonio Bellucci (Pieve di Soligo 1654 – 1726) è il possibile autore, proposto in questa occasione, dei tre straordinari monocromi raffiguranti allegorie: Giunone riceve vesti dalle mani di una giovane dea, Diana e il tempo, L’Aurora e Nettuno ma più verosimilmente Venere e Bacco. Una passata attribuzione assegna la fattura dei dipinti genericamente a Scuola francese, ma la loro presenza in un inventario del 1743, anno della scomparsa di Anna Maria Luisa de’ Medici, Elettrice Palatina fa supporre che fossero di sua proprietà, già a Dusseldorf e successivamente trasferita a Firenze nel 1716 dopo la morte del marito, l’Elettore Palatino. Il Bellucci lavorò a Düsseldorf alcuni anni tra la fine del Seicento e i primi del secolo successivo, chiamato da Giovanni Guglielmo von der Pfalz, assieme ad altri artisti veneti a decorare il castello di Bensberg e produrre dipinti per la sua collezione. Il confronto stilistico con opere certe dell’artista confermano la sua capacità nel saper coniugare la vocazione per il classicismo con le novità espresse dall’esuberante rococò veneziano, così evidente nei monocromi che gioca originalmente sui trapassi delle tonalità dell’azzurro. I temi rappresentati hanno come protagoniste Giunone, Diana e probabilmente Venere e riflettono aspetti dell’amore, della bellezza muliebre e della fecondità matrimoniale, adatti a decorare un ambiente destinato ad una nobildonna, e forse essi stessi pegni d’amore. immagine: J-M. Nattier, Adelaide di Francia come Diana
ORARI Da martedì a domenica, ore 8,15-18,50 Chiusura: tutti i lunedì; Capodanno, 1° maggio, Natale La biglietteria chiude alle 18.05 Le operazioni di chiusura iniziano alle 18.30 PRENOTAZIONI PER LA VISITA Firenze Musei, Tel: 055 294883 Costo della prenotazione: € 3,00
toscana (firenze) firenze
|
|
|