FIERE E MOSTRE
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Pier Luigi Pizzi e la Biennale dell'Antiquariato
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pubblicato il 09/10/2013 10:28:09 nella sezione "Fiere e mostre"
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la Redazione Quando nel 2001 Giovanni Pratesi, a nome anche di Enrico Frascione, Fabrizio Guidi Bruscoli e di altri amici fiorentini, mi ha chiesto se m’interessava immaginare un nuovo progetto per la Biennale dell’Antiquariato a Firenze ho preso tempo. Naturalmente l’idea mi piaceva ma c’erano in giro tante, troppe mostre simili e proprio a Firenze ce n’erano state di prestigiosissime. Quanto a me, non era la prima volta che mi si proponeva di inventare un modo particolare per mettere in scena gli antiquari. Al Grand Palais di Parigi sottola cupola della Grande Nef, mi divertii a costruire una sorta di “città ideale” come non si era mai vista e l’impatto fu fortissimo. Poi Marco Rosi mi volle a Parma per il Gotha e questa volta il modello architettonico fu il Teatro Farnese: lo sterminato spazio di cui disponevo fu organizzato intorno ad un bacino d’acqua, nel quale grandi scultura dorate rappresentavano Ercole e i simboli delle sue fatiche, come una grande festa barocca. Che fare a Firenze? Intanto corsi subito a rivedere Palazzo Corsini, da sempre per me luogo dei misteri, perché la mia conoscenza si limitava a quel che ero riuscito ad intravedere in manifestazioni analoghe nel passato. Ogni volta la mia curiosità languiva davanti a disarmanti porte chiuse, si perdeva sconsolatamente dietro a contenitori fatti apposta per nascondere l’arredo, come per timore che questo interferisse con le opere d’arte poste in vendita. La visita fu rivelatrice e mi convinse ad accettare l’incarico, a condizione di riuscire a mantenere integro il carattere architettonico, decorativo e cromatico dell’insieme e soprattutto l’atmosfera particolare del Palazzo. Il coup de théâtre più sorprendente mi era venuto dalla Quadreria, che non avevo mai visto, e che riuscii ad inserire nel percorso della mostra, non come specifico oggetto di visita, ma come componente aggiuntiva di spettacolare suggestione. A questo punto l’obiettivo era quello di adattare il progetto della mostra al luogo stesso, come in una naturale simbiosi, profittando di tutte le preziose risorse della dimora. Per desiderio dei committenti furono trovati spazi nuovi, progettando una struttura nel vasto cortile che riprendeva, prolungandoli, i moduli architettonici del loggiato. Un’altra particolarità degli stand è stata quella di non essere spalancati sul corridoio con un deprimente effetto di souk arabo, ma di avere ognuno un suo accesso più raccolto, garanzia di riserbo e sorpresa. Penso che i preziosi, selezionatissimi oggetti in esposizione debbano essere preservati da occhi indiscreti, cercati, desiderati, conquistati come un privilegio riservato solo agli eletti, occasione unica per chi ha il fiuto ed il gusto di trovare la cosa rara. Biennale internazionale dell'antiquariato di Firenze
Firenze - Biennale internazionale dell'antiquariato Palazzo Corsini 5 - 13 ottobre 2013
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