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Aelita Andre: Arte o Arte del Marketing?
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pubblicato il 17/10/2013 15:27:51 nella sezione "Artisti"
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di Clara Renna Per il ciclo “arte controversa” vorrei sottoporvi il caso di Aelita Andre, una bambina canadese che a 6 anni ha già all’attivo mostre in tutto il mondo, che vende tantissimo e la cui prima Personale è stata all’età di 4 anni a New York… E’ conosciuta come il prodigio del colore, per l’abilità con cui riesce ad accostare e fondere cromie. Figlia di un pittore e di una fotografa, Aelita viaggia per il mondo con i suoi quadri, e durante la suddetta mostra di New York ha fatto registrare il sold-out di opere in sette giorni. Con tanto di sito, pagina di wikipedia e videi su Youtube, la piccola Aelita è già una stella di tutto rispetto nel Pantheon degli artisti contemporanei, paragonata a Pollock, a Dalì e a Picasso. Da qui sorge la domanda: action painting effettuato per lo più con la tecnica del dripping e con l’aggiunta di oggettini tridimensionali come maschere, farfalline di plastica e pon pon, fatto da una bimba che a quanto pare ha creato il suo primo quadro quando aveva appena nove mesi, può essere considerata arte? Io come al solito mi astengo dall’esprimere qualsiasi giudizio a riguardo, ma mi chiedo: se ognuno di noi, da appena nato, fosse stato messo nelle condizioni di avere a disposizione colori di ogni tipo, tele sparse per il pavimento ed una stanza tutta per noi dove sporcarci e sperimentare come meglio credevamo, senza limiti, non saremmo stati tutti artisti? Io personalmente ricordo che mia madre non voleva che mi sporcassi o che sporcassi il pavimento, ovviamente guai a me se per sbaglio scrivevo sui muri e comunque i colori a mia disposizione erano 12 pennarelli e altrettante matite… e lo stesso vale per molte persone di mia conoscenza. Posso quindi accusare i miei di aver represso la mia genialità artistica, o semplicemente quella di un bimbo di pochi anni non è proprio arte, ma la normale espressione di un mondo interiore fatto di pura fantasia e creatività, la cui prima rappresentazione è il colore? L’arte è tale se chi la pratica è consapevole della valenza artistica del suo atto o è arte a prescindere dal creatore? L’arte, insomma, è nella mente di chi crea o nell’occhio di chi guarda? Perché a nove mesi o due anni mi sembra quantomeno improbabile che Aelita sapesse quello che faceva, ma alla fin fine ciò ha importanza ai fini della valutazione di cosa sia arte? L’arte inconsapevole ha lo stesso valore di quella consapevole? In conclusione: Aelita è un’artista o i suoi genitori sono grandi imprenditori? Lo so, questo post contiene più interrogativi che altro, ma mi piacerebbe avere uno scambio di opinioni, per arrivare ad una sintesi tra i pareri contrastanti che mi frullano in testa… Aelita Andre
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