MERCATO DELL'ARTE
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Giade antiche, indicazioni per collezionisti
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pubblicato il 05/07/2013 20:12:28 nella sezione "Mercato dell'arte"
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Negli ultimi anni la giada ha dominato i cataloghi delle aste, segno inequivocabili del favore del mercato verso questi manufatti, molto graditi a collezionisti e venditori. Il materiale stesso – la giada – è cresciuto di valore al punto di sorpassare nel 2010 quello dell’oro. Pochi giorni fa da Sotheby’s Parigi una giada raffigurante una creatura mitologica è stata il secondo lotto più venduto a ben 781.500 euro! Non esiste un metodo scientifico per accertare l’autenticità di un oggetto, perciò l’esperienza specifica nel settore è la chiave per conoscere al meglio la giada e i suoi segreti. La giada, pietra simbolo della classe dirigente all'epoca delle Dinastie Qing e Ming, è stata lavorata in Cina sin dal Neolitico, anche se giade arcaiche appaiono raramente sul mercato. Il valore di un oggetto di giada è dato dalla qualità del materiale e della lavorazione. Il nome stesso della giada – in mandarino “yu” – indica diversi tipi di pietre, tra le quali le più preziose sono la nefrite e la giadeite, entrambe in vari colori: la giadeite spesso è riconoscibile da brillanti inclusioni colorate. Un’avvertenza importante: la giadeite iniziò ad essere lavorata in Cina solo nel Settecento, importata dalla Birmania. Mentre la nefrite ha una tinta screziata e un’elevatissima resistenza alla lavorazione. Negli oggetti di nefrite, aspetto fondamentale è il colore, il giallo è il più raro e prezioso, seguito dal bianco. Compattezza del materiale e resistenza fanno sì che un pezzo di buona qualità non presenta molte inclusioni, ma appare invece piuttosto uniforme alla vista. Durante le Dinastie Ming e Qing oggetti di giada per uso personale erano accuratamente lavorati: molto diffuse sono le piccole placche usate come pendenti. Gli intagli di epoca Ming sono il più delle volte graziosi e animati, ma meno naturalistici e dettagliati di quelli di epoca Qing che tendono invece ad assumere una qualità quasi scultorea. Dal momento che gli oggetti di giada erano lavorati con estrema attenzione, copie e falsi si riconoscono dal livello di accuratezza dell’intaglio e dall’attenzione ai dettagli. Gli esperti di solito osservano la parte inferiore degli oggetti e le cavità per capire il livello di lavorazione. Non sono rari i casi in cui naturali imperfezioni, come inclusioni o cambi di colore, sono abilmente dissimulati all’interno del pezzo e questo non può che accrescerne il valore. I manufatti di giada sono pensati per essere maneggiati e i migliori stanno nel palmo di una mano. Ogni nuovo collezionista di giade cinesi dovrebbe sapere che il modo migliore e più rapido per imparare è osservare e prendere familiarità con pezzi riconosciuti come autentici. E dal momento che le collezioni dei musei non si possono toccare, i neofiti potrebbero cogliere l’occasione offerta dalle esposizioni pre-asta, dove le opere si possono osservare da vicino e nel dettaglio. Fonte articolo: Giade antiche, indicazioni per collezionisti
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